GineXtra

Una missione possibile: rinaturare le aree percorse da incendi.

Tutto inizia da un'idea, trasformare la speranza di rinascita in azione.

GineXtra mira a riprodurre germoplasma autoctono per accompagnare le comunità ad una pianificazione consapevole degli interventi di rinaturazione che permetta di guidare la successione vegetale verso ecosistemi resilienti e ad elevata biodiversità.

Che significa tutto ciò?

Semplificando potremmo dire che vogliamo favorire azioni di rinverdimento nelle aree colpite da incendi, coltivando e poi mettendo a dimora nel giusto ordine piante (come la Ginestra ma anche tante altre..) che sono resilienti agli incendi, ovvero che anche quando vengono attraversate dagli incendi tendono a ripartire da sole con una certa facilità. 

Vogliamo fare tutto ciò insieme alle comunità dei territori in cui operiamo.

Cosa si fa in pratica? 

In pratica, a progetto avviato, ci vedremo una volta al mese per una passeggiata in mezzo alla natura durante la quale raccoglieremo semi bulbi e talee.

Ci incontreremo poi settimanalmente per coltivare e far crescere il germoplasma raccolto prima di piantarlo all’interno di aree colpite da incendi. Durante questi incontri settimanali impareremo quindi a trattare semi bulbi e talee ma cercheremo anche di approfondire temi legati all’ecologia e di supportare l’arricchimento dell’ecosistema nelle aree di intervento, attraverso la costruzione di rifugi per uccelli ed insetti. 

Un obiettivo preciso:

”Guidare la successione vegetale verso ecosistemi resilienti e ad elevata biodiversità”

— Martina Oddo, Ecologa

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Adesso i dettagli…

  • Per semplificare possiamo dire che si tratta di semi bulbi e talee.

    In pratica quando parliamo di germoplasma autoctono facciamo riferimento a materiale vegetale (semi, bulbi e talee) che contiene il corredo genetico specifico di una popolazione geograficamente circoscritta.

    Ogni popolazione di piante ha infatti un proprio corredo genetico evoluto, che gli permette di adattarsi al meglio alla zona in cui si trova.

    Per esempio, pur appartenendo alla stessa specie, gli individui delle popolazioni siciliane resistono meglio al caldo ed alla siccità rispetto a quelle del nord Italia. Su scala più piccola, le popolazioni della provincia di Palermo si sono adattate meglio ad un suolo calcareo rispetto a quelle della provincia di Catania che si sono evolute su suolo vulcanico.

    Una rinaturazione efficace prevede l'utilizzo di germoplasma il più possibile locale perché esso è portatore del corredo genetico che permetterà alle piante di adattarsi al meglio alle condizioni ambientali dell'ecosistema locale.

    Utilizzare germoplasma non locale sarebbe come fare tirare una slitta ai Dalmata invece che agli Husky: all’inizio ci si muoverà, ma i cani soffriranno di più e non ci porteranno abbastanza lontano ed abbastanza velocemente.

  • Il segreto di un ecosistema ricco sta nella ricchezza del suo terreno. Per questo in seguito ad eventi incendiari occorre far ripartire il rinverdimento in un determinato ordine che favorisca dapprima la crescita di piante basse e resistenti che coprendo il terreno lo nutrono e lo arricchiscono solo in seguito, seguendo un preciso ordine, che noi chiamiamo successione vegetale (prateria, gariga, macchia, fino agli ecosistemi forestali), possono essere introdotte piante via via più grandi ed alte fino a reintrodurre gli alberi.

    Solo in questo modo si può favorire la costruzione di un ecosistema che sia ricco di biodiversità e resiliente ad ulteriori eventi incediari.

  • Il concetto di resilienza è oggi ampiamente utilizzato in tanti ambiti diversi ma, secondo noi, spesso a sproposito. Ogni ecosistema è dinamico, ossia oscilla in equilibrio intorno ad un livello portante multidimensionale (le dimensioni sono clima, geologia, biodiversità, influenza umana…).

    Questo livello portante si può spostare verso il basso (diminuendo la complessità dell'ecosistema) o verso l'alto (aumentando la complessità dell'ecosistema).

    La resistenza è la capacità di un ecosistema di continuare a mantenere un equilibrio attorno al proprio livello portante a seguito di sollecitazioni che rientrano nella normalità statistica (per quel determinato ecosistema). Maggiore è l'entità delle sollecitazioni a cui resiste un ecosistema, e maggiore è la sua resistenza.

    Resilienza invece riguarda la capacità di un ecosistema di ritornare in maniera autonoma in equilibrio attorno al livello portante iniziale in seguito ad un evento che non rientra nella normalità statistica (per quel determinato ecosistema) e che, superandone la resistenza, ha determinato uno scostamento momentaneo dalla posizione di equilibrio.

    Per capirci il pugile che, nonostante i colpi ricevuti, non va a terra è resistente, il pugile che in seguito ai colpi cade ma si rialza e torna a combattere è resiliente.